26/11/2021 - La giornalista di La7 rimane sconcertata dalle parole del direttore Travaglio:
“la cosa buona è che Israele ha già iniziato a vaccinare i bambini e quando ne avremo centinaia di migliaia saremo più tranquilli”
Marco Travaglio stavolta la pensa come Giorgia Meloni e sgancia delle dichiarazioni bomba che non sono passate inosservate: “al momento se avessi un bambino piccolo io non lo vaccinerei nemmeno se mi puntano una pistola alla tempia”. Panico in studio durante la trasmissione “Otto e Mezzo” di Lilli Gruber, che di fronte a tali inaspettate dichiarazioni del giornalista resta incredula e chiede: “perché?!”. Secca la risposta del direttore del Fatto Quoditiano: “perché semplicemente non mi fido. Ho sentito troppe contraddizioni nei mesi scorsi per accontentarmi di un test fatto solamente su tre mila bambini. Aspetterei che a farlo sia prima qualche centinaio di migliaia, non vorrei che poi mi dicessero ‘ops ci siamo sbagliati come fatto per AstraZeneca sui giovani dopo la morte di Camilla”.
Durante l’approfondimento politico del preserale di LA7, giovedì 25 novembre, Marco Cavaleri, responsabile strategia vaccini Ema, conferma la bontà del vaccino anti-Covid per i bambini tra i 5 e gli 11 anni: “l’efficacia di protezione è superiore al 90% e sono sicuri, non abbiamo visto niente di particolare rilevante se non i soliti sintomi post dose come stanchezza, febbre e dolore nella sede dell’iniezione e si usa un terzo della dose prevista per adulti e adolescenti. Sarà disponibile per i paesi europei dopo la seconda metà di dicembre”. Il quadro però non convince Marco Travaglio. Il giornalista risponde di non essere un esperto, ma cita l’opinione del professor Andrea Crisanti per dare il primo colpo al vaccino pediatrico: “secondo Crisanti i trial sono insufficienti per trarre delle conclusioni. Ha detto che non ha la potenza statistica per capitolare eventuali effetti collaterali avversi. Hanno vaccinato 3.000 bambini, se la frequenza delle complicazioni è 1 su 10.000 il trial non lo dice. La cosa buona è che Israele ha già iniziato a vaccinare i bambini e quando ne avremo centinaia di migliaia saremo più tranquilli”.
Il professor Cavaleri, chiamato in causa da una sconcertata Lilli Gruber, non nega i dati di Travaglio: “questa è la dimensione standard degli studi clinici sufficienti per approvare i vaccini. E’ vero che per eventi avversi e rari è impossibile pretendere che studi clinici pre autorizzazione siano in grado di definire il rischio. E’ importante continuare con il monitoraggio dopo il via libera. Quello che più ci interessa è la verifica delle miocarditi che comunque si vedranno con meno incidenza sui bambini. Valuteremo”.
Nessun commento:
Posta un commento